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ANNO GIUBILARE CALASANZIANO

PELLEGRINAGGIO A ROMA 22 – 23 – 24 Aprile 2017

 

Alle 6,30 del 22 aprile, un gruppo di pellegrini è partito da Campi Salentina per mettersi sulle orme di San Giuseppe Calasanzio, accompagnato dai padri scolopi del Santuario, P. Innamorati in qualità di organizzatore/responsabile e P. Adolfo, guida spirituale e storico.

Quest’anno ricorre il quattrocentesimo anno dalla fondazione della “Congregazione Paolina dei Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie”, ad opera del Calasanzio e con l’approvazione di papa Paolo V, che riunisce sacerdoti ed educatori votati alla formazione cristiana e civile dei giovani mediante la scuola. “Da quel momento le Scuole Pie furono richieste e si impiantarono in varie regioni d’Italia [tra cui in Puglia e nella nostra Campi nel 1628 n.d.r.] e dell’Europa Centrale (Boemia, Moravia, Germania, Polonia, Ungheria). Oggi le Scuole Pie sono presenti con circa 1400 Religiosi in 35 nazioni, tra Europa, America,Asia ed Africa.”(da: G. AUSENDA, Nato per educare, Roma 2007)

Con l’emozione che sempre precede un viaggio, i canti tipici delle gite scolastiche di una compagnia allegra e subito affiatata, ma anche per perseguire un momento di spiritualità da vivere privatamente e collettivamente, siamo arrivati a Cassino per il pranzo, e subito dopo a Montecassino.

La salita in pullman al monastero benedettino, con i suoi strapiombi e le sue vedute mozzafiato ha predisposto gli animi all’incanto del creato e, insieme, a quella sensazione di precarietà e di fragilità di fronte all’immensità della natura. La visita ai luoghi benedettini, purtroppo in gran parte ricostruiti dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale, le figure dei due fratelli gemelli, San Benedetto e Santa Scolastica, ci hanno regalato spunti di riflessione e di preghiera. Una lastra di marmo nero posta sulla loro tomba dice: “San Benedetto e Santa Scolastica così come non furono separati nello spirito durante la loro vita, allo stesso modo i loro corpi non furono separati nella morte”.

È a proposito di questi luoghi che nel 960 d. C. fu scritto in lingua volgareil celebre documento, detto ‘Placito capuano’, con cui il giudice conferma il possesso ai benedettini delle terre, oggetto di controversia tra i monaci e un contadino: Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene, trenta anni le possette parte Sancti Benedicti.”

La domenica in albis o della Divina Misericordia ci ha visti a Roma. Qui abbiamo incontrato il nostro Tommaso De Luca, futuro padre scolopio, che ha potuto abbracciare i suoi genitori, partiti con noi da Campi. Una giornata particolarmente beneaugurante dal punto di vista meteorologico ha fatto da sfondo alla visita della Basilica, con P. Adolfo che ci ha indicato e spiegato le meraviglie contenute in quei luoghi santi, e in particolare all’ascolto delle parole di Papa Francesco e della preghiera del Regina Coeli. In noi, risuona ancora il messaggio del Santo Padre: …la misericordia apre laporta della menteper comprendere meglio il mistero di Dio e della nostra esistenza personale. La misericordia ci fa capire che la violenza, il rancore, la vendetta non hanno alcun senso, e la prima vittima è chi vive di questi sentimenti, perché si priva della propria dignità.

Il pomeriggio ci siamo portati nei pressi di Piazza Navona, e precisamente in Piazza San Pantaleo, presso la Casa Generalizia dei Padri Scolopi, dove si conserva intatta la camera che fu di San Giuseppe Calasanzio; in questa sede sono conservate le sue reliquie, gli oggetti che gli appartennero, la sua tomba, situata sotto l’altare maggiore della chiesa attigua, che è dedicata a San Pantaleo.

P. Adolfo ha delineato la figura del Calasanzio, come di un uomo che voleva fortemente riscattare quei ragazzi di strada, che tanto lo avevano colpito al suo arrivo a Roma, perché sudici, pronti al litigio e alle bestemmie. Per loro fondò la prima scuola gratuita d’Europa, dapprima in Trastevere, poi in una zona centralissima, in San Pantaleo, appunto, perché quei bambini, esposti a pericoli di  ogni sorta, potessero cogliere la possibilità di una svolta definitiva: la scuola, quindi, come strumento di promozione umana e di salvezza per le anime. Una copia del ritratto del Goya lo ritrae in fin di vita a prendere l’Eucaristia per l’ultima volta in ginocchio, circondato da quei bambini per i quali aveva speso la sua esistenza.

La celebrazione della messa in quella chiesa e una bella passeggiata per le vie del centro di Roma con le sue meraviglie, tra cui il Pantheon, Piazza di Spagna e la Fontana di Trevi, ha concluso la seconda giornata del pellegrinaggio.

Il giorno dopo, prima di partire alla volta di Napoli, la visita all’istituto di Frascati, dove nel 1616, su richiesta del Papa, fu aperta la prima scuola fuori Roma. Dopo un saluto al caro P. Martino, la messa nella chiesa dei Padri Scolopi, dove la prodigiosa immagine della Madonna delle Scuole Pie, donata dal Calasanzio alla città di Frascati, è tenuta dalla statua del Santo, proprio tra le sue braccia. Un ringraziamento va al Priore della Confraternita della Gran Madre delle Scuole Pie per averci offerto le foto di tutta la  celebrazione e le immaginette della Regina delle Scuole Pie.

Giunti a Napoli, grazie all’impegno e alla volontà di P. Innamorati, abbiamo potuto ammirare in pullman il belvedere di Posillipo fino a Capo Posillipo, con la vista panoramica dell’intera città di Napoli e del Vesuvio da una parte, e lo splendido panorama delgolfo di Pozzuoli, dall’altra.

L’immancabile pizza napoletana, preceduta dai frittini fragranti e appena cotti, ci ha deliziato col suo profumo e la sua caratteristica sofficità.

Dalla centralissima pizzeria, un salto a San Gregorio Armeno con i suoi pastori in stile settecentesco e la visita al laboratorio di Ferrigno.

La visita al Duomo, dove una guida preparatissima, Antonio Caliendo, invitata da p. Innamorati, ci ha illustrato la figura di San Gennaro, le opere d’arte e il tesoro lì conservato, hanno concluso un  pellegrinaggio denso di scoperte e ricco di bellezze artistiche, naturali e spirituali.